
Le cause del sopraggiungere della malattia, non sono ancora note. Sembra che vi siano molteplici elementi che concorrono al suo sviluppo. Questi fattori sono principalmente:
Genetici: familiari di persone affette da malattia di Parkinson presentano, rispetto alla popolazione generale, un rischio di sviluppare la patologia lievemente superiore.
Fattori tossici: il rischio di malattia aumenta con l’esposizione a tossine quali alcuni pesticidi (per esempio il Paraquat) o idrocarburi-solventi (per esempio la trielina) e in alcune professioni (come quella di saldatore) che espongono i lavoratori a metalli pesanti (ferro, zinco, rame).

Il morbo di Parkinson è una malattia cronica, non se ne va mai più, e progressiva, col passare del tempo si aggrava.
Le persone con morbo di Parkinson ormai le riconosco a distanza, hanno un’andatura tutta particolare, una tendenza a sporgersi in avanti, fanno piccoli passi veloci come se si affrettassero e hanno una ridotta oscillazione delle braccia.

Si hanno problemi urinari o di stitichezza, problemi alla pelle, problemi del sonno, demenza o altri problemi cognitivi. vi sono anche improvvisi cali della pressione sanguigna quando si alza in piedi , crampi ai muscoli e distonia, dolore diffuso, stanchezza e perdita di energia, insomma un lento declino.
Non esiste speranza di guarigione per il morbo di Parkinson. Molti pazienti affetti da forme lievi non hanno bisogno di cure per diversi anni dopo la diagnosi iniziale, ma quando i sintomi si aggravano i medici di solito prescrivono inzialmente la levodopa (L-dopa), che aiuta a ristabilire gli equilibri di dopamina nel cervello.
Il morbo di Parkinson viene di solito diagnosticato da un neurologo che valuta i sintomi e la loro gravità, una sentenza che ti lascia inebetito, ti cambia il futuro.
Nelle persone giovani oggi si interviene, vengono impiantati due elettrostimolatori sotto pelle, ma mio papà è troppo anziano e questo intervento non è possibile farlo.
La convivenza con la malattia di Parkinson non è facile e richiede al malato e alla sua famiglia una capacità di adattamento continua. Occorre conoscere le caratteristiche della malattia per imparare a gestirla, per non subirla passivamente, ma combatterla, ossia accettarla e imparare a “farci i conti” giorno dopo giorno senza lasciarsi sopraffare dallo sconforto.
Se vuoi leggere storie riguardanti malati di Parkinson leggi QUI.
Per saperne di più guarda QUI e QUI.
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Ci sono malattie che quando arrivano inevitabilmente dobbiamo imparare a conoscere.. Anni fa mia nonna ha avuto il morbo di alzheimer … Quando ancora non se ne parlava come ora e lei aveva solo 55 anni…
Che dire , t sono vicina…
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Grazie.
Certo che l'alzheimer a 55 anni è una vera tragedia. Le mie nonne l'avevano entrambe ma avevano più di 80 anni.
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nel parkinson come in quasi tutte le patologie l'alimentazione e' di fodamentale importanza.basta poco per vedere dei miglioramenti.io consiglio la dieta del gruppo sanguinio
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Grazie per il suggerimento, anche se devo ammettere che ormai fargli seguire una dieta è quasi impossibile, è diventato capriccioso…
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