Piangere per ridurre lo stress

Stamattina mi son svegliata con l’ansia, ho passato una brutta notte, molto agitata, in cui ho pianto e urlato, mi son persino svegliata sentendo il suono della mia voce.
Oggi speravo che si concludesse un capitolo della nostra vita, iniziato la mattina del 13 Dicembre, ne ero quasi convinta, già dico quasi perchè di certo non c’è nulla nella vita, almeno nella mia.

Dopo aver fatto il giro di ben tre ospedali, come volevasi dimostrare, il tutto è stato rimandato a data da destinarsi.
Mi è venuto un tale nervoso addosso, una tale voglia di piangere, di sfogarmi, di mandare tutti a quel paese, ma invece no, perchè farsi vedere piangere, no, non si fà.
Ingoio le mie lacrime, la mia rabbia, la mia frustrazione, ci metto ore, s’intende e poi pian piano rientro nei ranghi.
Una volta avevo le lacrime in tasca, come diceva mia madre, più per rabbia, che per veri e propi dispiaceri, ora invece meno, sarà perchè sono mezza sedata, sarà perchè con l’avanzare degli anni si impara ad avere un certo autocontrollo, o almeno ci si sforza di più, comunque sia ora difficilmente piango, ma oggi si, oggi ho pianto. Arrivata a casa ho chiamato mia cugina e giù a piangere, sentendomi in colpa nel farlo, ma anche un po’ liberata, ma poco sollevata.

Poco fà, apro il pc, e entro nel Blog La casa nella Prateria e ci trovo un post intitolato “L’elogio del pianto”.
Parla soprattutto del pianto dei bambini e come noi grandi lo affrontiamo, ma anche del pianto degli adulti, di come a volte può essere liberatorio, mi ha colpito soprattutto una frase:
– “Spesso gli adulti impediscono ai bambini di piangere per pura incomprensione del fenomeno che, inoltre, risveglia in loro uno stress che non hanno mai potuto evacuare e un bisogno di piangere che non è stato soddisfatto. Questa repressione del pianto si trasmette di generazione in generazione”.
Frase tratta dal libro edito in Italia da La Meridiana, “Lacrime e capricci. Cosa fare quando neonati e bambini piangono”.
– Il pianto permette di ridurre lo stress, abbassare al tensione arteriosa e rallentare il ritmo cardiaco. Se i nostri antenati correvano di fronte al pericolo, a noi uomini evoluti e sedentari non resta… che piangere.

Ecco, dopo aver letto questo post, mi sono sentita meglio, quindi vi consiglio di leggerlo, è molto interessante e magari vi aiuta a scalfire un po’ quel tabù con cui quasi tutti siamo cresciuti e sentirci meno in colpa se sfoghiamo lo stress e le frustrazioni col pianto.

8 pensieri su “Piangere per ridurre lo stress

  1. Mammola

    Io invece piango…non spesso ma certe volte ne sento veramente l'esigenza! A furia di tenere tutto dentro poi finisco di sfogare la rabbia o la frustazione o la delusione con un pianto liberatorio…poi non cambia niente ma a me pare comunque di star meglio…bacio

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  2. mammapiky

    A me piace piangere, che detto così fa un po' paura, ma non è masochismo e' che piangere mi aiuta veramente nei momenti di stress, in quelli dove sono così stanca che ho bisogno di scaricare la tensione. Allora piango, e dopo mi sento meglio…..poi in questo periodo ho anche l'emotivita' a mille e.non ti dico!!!

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