Colonia estiva Fiat, la mia esperienza negativa

Negli anni ’70 mio papà lavorava per la Fiat, al tempo era una ricca azienda in continua espansione, i figli dei dipendenti avevano diversi privilegi: regali di Natale, regali alla Cresima e colonia gratis d’estate.
Quello che per altri era considerato un beneficio per me era una tortura psicologica, una vera condanna:  20 giorni gratis in una colonia Fiat, o in montagna a Bratto e al mare a Igea Marina.
Avevo solo 6 anni la prima volta che sono salita piangendo su quel pullman blu, l’età di Miciomao. Non so con quale coraggio i miei genitori mi abbiano affidato a mani estranee per ben 20 giorni, una bambina come me poi, che soffriva molto del distacco, dell’abbandono, è vero sono partita con mio fratello, ma lui era confinato nella parte maschile e non potevamo frequentarci, se non per pochi minuti al giorno.

Qualche giorno prima di partire ci veniva consegnata la divisa: magliette bianche con logo Fiat, pantaloncini azzurri, sandaletti di plastica azzurri, (che facevano sudare tantissimo e mi riducevano i piedi ad una bolla unica), calzini bianchi in nylon, (non erano certo traspiranti), mutandine bianche e pullover blu. Non ricordo se la mamma contrassegnava i vestiti, ricordo però di aver messo molte volte mutandine che non erano della mia misura e l’anno in cui sono andata al mare anche il costume, quello che rimaneva, rimaneva, le più grandi arraffavano tutto.
Io ero uno scricciolino di bambina, con un bel caratterino, ma ero attorniata da ragazzine di ogni età anche delle medie, che ovviamente avevano la meglio su di me e sulle altre piccoline, in ogni occasione.
Ricordo che in camera eravamo tantissime e la mattina dovevamo farci il letto, avevamo i minuti contati e doveva essere fatto perfettamente, altrimenti venivamo sgridate dalla responsabile della camerata, per paura di non essere in grado dormivo sopra il copriletto, così la mattina il letto era già fatto.
Ricordo che mi obbligavano a mangiare cibi che non mi piacevano, con conseguenti conati di vomito.
Ricordo molti pianti, tantissimi, una malinconia pazzesca.
Ricordo che ci facevano scrivere le cartoline da spedire a casa, ma ci obbligavano a riportare solo aneddoti allegri o parole positive. Una volta però sono riuscita ad inviare una cartolina, nascondendola sotto le altre, nella quale c’era scritto: Venite a prendermi io qui sto male. Un chiaro messaggio di aiuto, che ancora conservo, rimasto però inascoltato.
Ricordo che un anno ho avuto la dissenteria e dato che avevo sporcato troppe mutandine, mi hanno lasciato senza!!!!!!!!!!
Capisco che i miei genitori dovessero lavorare, quindi io e mio fratello ci beccavamo 20 giorni di colonia e 1 mese di centro estivo, ma almeno nella seconda ipotesi si tornava a casa a dormire la sera!!!
Odio la colonia estiva, anche se credo che ora siano molto molto diverse da allora, almeno spero!!!!
I vostri genitori vi hanno mai mandato in colonia??? Raccontate la vostra esperienza.
Ho cercato delle foto in internet delle due colonie in cui sono stata e ho trovato questo articolo che parla della demolizione del sovrappasso pedonale che portava dalla colonia alla spiaggia…
Ecco un’altra immagine QUI me lo ricordavo proprio così….e QUI..che tristezza!!!



110 pensieri su “Colonia estiva Fiat, la mia esperienza negativa

  1. Paola

    Ho frequentato per 8 anni queste maledette colonie dall’età di sei anni perché anch’io figlia di dipendenti Fiat. Quando arrivava giugno iniziavo a piangere e forse sono stata l’unica bimba al mondo a preferire la scuola all’inizio di quell’incubo. 15 gg d’inferno, non ho mai pianto tanto come in quei 15gg. Ricordo la severità e la rigidità con cui venivano trattati, indipendentemente dall’età. Tutti vestiti uguali, senza poter pensare di tener qualcosa di tuo che veniva messo in una busta e portato via, tutti a tavola obbligati a mangiare ciò che veniva imposto, 5 gettoni per telefonare a casa e poi la linea cadeva e la tua telefonata era finita..passata l’era gettoni ti controllavano con l’orologio, docce in comune e muoviti. Potrei star qui ore a direi cosa si è stati costretti a subire e tutti i ciò in tutte le coloni Fiat. Gli anni peggiori della mia vita che mai farò ripetere alle mie figlie anche se saranno diverse, spero.

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    1. Giuliano

      Mi dispiace. Io porto le ferite psicologiche dentro di me dall’età di 12 anni. Ne ho 51 tra un mese e l’estate X me è una stagione schifosa xche mi ricorda gli anni bui. Nn mi sono fatto una famiglia, i miei genitori sono ormai anziani e malati e sto X perdere il lavoro. Tutto colpa di quella maledetta colonia che mi ha segnato la vita. È dal 1990 che frequento uno psicologo ho fatto passi da gigante ma come ripeto ormai nn ho più una visione del mio futuro positivo. Vivo giorno X giorno. Ciao Auguri e buona vita.

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  2. angelina

    Un orrore mi mandavano anche per tre mesi mi toglievano dalla scuola per mandarmi in colonia ricordo che la colonia era piena di pidocchi e di scarafaggi una classe si prese anche l’epatite virale

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    1. Maria

      Io andavo 3 mesi d’inverno e 1 mese d’ estate. Sono andata x 5 anni in tt. Ogni anno dovevo lasciare la scuola i primi di gennaio e passati i 3 mesi riprendere la mia classe quando ritornavo. Era un gran caos.. Mi sono fatta TT le malattie infantili chiusa in una infermeria. Quegli anni sono stati duri. Ma mi sono resa conto che mi hanno forgiato. Se ci penso adesso, mi rendo conto che sono stata una bambina forte.

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  3. angelina

    A me mi mandavano anche in inverno per 3 mesi e poi in estate smisero di mandarmi i miri genitori quando tornai a casa piena di pidocchi e la testa tutta bruciata dal petrolio ricordo che una classe si prese l’epatite virale.
    Poi mi mandavano ancora in colonia un mese con le suori ma li stavo bene doccia tutti i giorni avevo i miei vestiti le suore mi adoravano ma anche le maestre della fiat ma i pidocchi in testa e i capelli rasati non avevamo nemmeno lo spazzolini e il dentifrificio per lavarci i denti non si faceva neanche scuola in inverno il primo anno persi l’anno a scuola poi quei pidocchi sulla testa e la testa bruciata dal petrolio.

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      1. Mauro

        ciao a tutti mi dispiace che per voi e’ stata una terribile esperienza,io invece ho di bellissimi ricordi e partivo con piacere,sono stato a salice d’ulzio,bratto e Igea Marina tutti verso luglio fine anni 70 se ricordo bene,a igea ho duplicato con il dash gli scacchi e insegnavo a giocare alle femmine all ultimo piano,ricodo le belle passeggiate e i giochi,se penso che oggi a 7/8 anni anno il cellulare in mano…..

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      1. Fulvio

        Ricordo solo che oltre a non passarmi più, non toccai nemmeno con un dito l’acqua del mare, perché il tempo non lo permetteva.. (balle). Cosa che feci anni dopo..

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  4. marcello

    Ciao
    anche io sono stato in colonia FIAT: castione della presolana (x2), igea marina, marina di massa.
    L’esperienza più brutta: quella delle cartoline… me la ricordo come fosse oggi! avevo scritto che non mi piaceva e che le “signorine” (come si facevano chiamare loro) erano cattive.
    Loro leggevano le cartoline davanti a tutti, quando è arrivato il mio turno sono stato umiliato davanti a tutta la camerata e io, piangendo come un pulcino, ho dovuto promettere che avrei scritto una cartolina più bella!
    Come ti capisco!!

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  5. PAOLO

    BUONGIORNO A TUTTI,
    scrivo in merito alle colonie estive della FIAT, i miei me le hanno fatte fare tutte dall’eta’ di 6 anni fino all’eta’ di 11 e ritengo che e’ stata una pessima esperienza sotto tutti i punti di vista, non nego
    di essere stato di recente nel 2020 per vedere che realmente e’ stata abbatuta la colonia di CASTIONE DELLA PRESOLANA tirando un sospiro di sollievo, l’incubo era finito.
    Le sofferenze iniziavano 2 mesi prima, in un centro specializzato della fiat,da li capivo che la mia estate era pregiudicata. Con le visite mediche e le preferenze della colonia MARE o MONTAGNA e della data di partenza (potevi scegliere mese di giugno o luglio o agosto). Poi arrivava il mese della partenza, ci riunivano tutti i bambini in una palestra del centro di TORINO per assegnarci la squadra di appartenenza ed infine in fila si marciava verso la stazione di PORTA NUOVA.Ricordo i nostri genitori che ci guardavano con entusiasmo ma per noi era un incubo che durava 20 gg che ritenevo di essere finito una casa penale o casa di correzione penale.
    Si partiva con il treno, le ferrovie ci avevano riservato un treno speciale,di solito si arrivava la sera e si passava per il refettorio ricordo ancora l’odore sgradevole delle cucine. Sveglia al mattino presto per la solita passeggiata poi ritorno in colonia per il pranzo poi ci obbligavano a fare il riposino qutidiano e guai a chi non dormiva, nel pomeriggio si poteva fare i giochi all’aperto ricordo un campo di pallamano che ci giocavano solo quelli bravi gli altri non ci potevano entare, non ci rimaneva che giocare con i noccioli di pesche o fare dei manufatti con aghi di pino per far passare il tempo. La sera si tornava in camerata e guai a chi faceva confusione, se ti beccavano ti facevano stare in piedi per 2 ore in una stanza dove c’erano le assistenti notturne. Ricordo l’arrivo della posta era una cosa miracolosa per chi riceveva le cartoline da casa e il sabato e la domenica i piu’ fortunati ricevevano le visite dai genitori.Ricordo la caposquadra una inacidita che ci tirava solo delle gran sberle e non potevi dirlo a nessuno. Io il militare l’ho fatto ma non ricordo di aver avuto delle brutte esperienze come in colonia.Con grande soddisfazione questa colonia e’ stata demolita fine di un epoca coloniale fine delle maledette colonie estive.

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    1. Sempre Mamma Autore articolo

      Quanto ho giocato con i noccioli di pesche!!! Bruttissima esperienza anche la tua. Mi dispiace. Certo che quelle “signorine”, come le chiamavamo noi, erano proprio un concentrato di cattiveria.

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    1. Moky Autore articolo

      Meglio per te cara Angela. Magari eri più grande di me, oppure avevi un carattere più forte, oppure sei stata più fortunata e hai avuto delle signorine più brave. Le stesse esperienze, possono segnarci in modo diverso, perché noi siamo diversi.

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  6. Claudio

    Ci sono stato negli anni dal 64 al 68 compreso, praticamente dalla prima alla quinta elementare. Un anno a Sauze d’Oulx ed il resto a Marina di Massa.
    Non e’ stata una bella esperienza, mi riconosco in molte lamentele evidenziate nei post. Ad esempio anch’io venni colpito da dissenteria ma poiche’ sporcavo le mutandine non mi fecero rimanere senza ma mi lasciavano quelle sporche.
    Ci sono poi alcuni ricordi che non mi hanno mai abbandonato.
    La serata che io oggi ricordo con il nome di “sera di dolore collettivo indotto”. Era Agosto 1967 a Marina di Massa. Era morto Vittorio Valletta (presidente della Fiat fino al 1966). Ci portarono nella sala del cinema e la direttrice fece un discorso sulla bonta’ di quell’uomo. Che noi dovevamo considerare come nostro papa’ e quindi di pensare se fosse morto nostro papa’. Noi bambini non sapevamo chi fosse ma il pensare alla morte del nostro papa’ …. Potete immaginare. Bambini che piangevano e quelli piu’ fragili psicologicamente (io ero cosi’) letteralmente impauriti! Sembra incredibile raccontarlo eppure e’ successo.
    Ricordo le cartoline postali che inviavamo a casa in cui dovevamo solo scrivere cose belle. C’era veramente la censura.
    Ricordo, ma non lo racconto perche’ e’ lunga la storia, la cattiveria (proprio cattiveria) della signorina nei confronti di un bimbo. Quella cosa se la porto’ dietro per anni (non vi sto a spiegare perche’ ne sono a conoscenza). Una cosa che se oggi succedesse sarebbe da denuncia penale.
    Andavo in colonia perche’ i miei erano contenti che potessi andare al mare e non volevo deluderli!!!
    Mia sorella ando’ nel 1972. Lei solo per un anno perche’ non ci volle ritornare. Capito’ di scambiare poi nella nostra vita dei ricordi della colonia e capii che nel suo periodo era cambiato molto. I comportamenti erano diversi.
    Ho notato dai commenti che quelli che si sono trovati male sono quasi tutti anteriori agli anni 70.
    Non che tutti quelli che sono andati prima siano negativi, no. Semplcemente la maggior parte dei negativi e’ in quella fascia.
    Brutto leggere commenti sprezzanti da parte di qualcuno di quelli che hanno vissuto bene nei confronti degli altri. Nessuno ha il diritto di trattare da visionari o da bugiardi gli altri.
    Per moltissimi anni, anche in eta’ adulta, ho evitato di parlare di queste cose perche’ mi sembrava quasi impossibile fossero capitate. Pensavo fossero miei brutti ricordi. Neanche i miei genitori, ora deceduti, non hanno mai saputo la verita’. Ho scoperto che invece le mie esperienze le ritrovo nei ricordi degli altri, in questo i blog sono importanti ed utili.
    Non sono contrario alle colonie. Sono contrario ai comportamenti vessatori e anche a volte cattivi degli adulti nei confronti dei bambini, perche’ ricordiamoci che eravamo bimbi in eta’ da scuola elementare!
    E sono, credetemi, veramente felice per quelli che sono stati felici.

    Grazie per l’attenzione e per questo blog.

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    1. PAOLO

      Insomma ma pare di capire che erano contenti solo i nostri genitori mentre noi bambini le colonie estive erano considerate equivalenti ad una casa di correzione .

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      1. Moky Autore articolo

        I miei genitori lavoravano entrambe e mandare me e mio fratello in colonia era un modo per saperci al sicuro….pessima scelta purtroppo, ma non credo che sapessero veramente quanto soffrissi.

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      2. zPSOLO

        Le colonie estive sono sempre state un male per noi bambini , le strutture potevano passare , ma la gestione delle colonie era altamente tossica

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      3. Moky Autore articolo

        Concordo con te. Le signorine non erano tutte adatte al ruolo che ricoprivano, alcune sembrava si divertissero a seviziarci 😭

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    2. Moky Autore articolo

      Mi dispiace che anche tu hai dei ricordi bruttissimi e dolorosi. Sono esperienze che ti segnano per tutta la vita, hanno creato in noi insicurezze che ci trasciniamo tutt’oggi, almeno per me è così

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  7. Alberto Degiovannini

    Certo i bambini , non tutti, pativano la colonia ma era quel periodo che permetteva di superare, almeno, benino l’inverno ( non certo quello nelle case ,con il riscaldamento e gli abiti di oggi ecc.)Era una bella iniziativa sociale per molti aspetti che oggi mancano ai bimbi di oggi.

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