“Quando aveva quattro o cinque anni, Ryan partecipò alla sua prima gara e sconfisse un bambino di 9 anni – racconta la mamma Ileana – Dopo quella vittoria, lo vedevo giocherellare in giro e mi domandavo: ‘Mi prendi in giro? Devi darci dentro! Io sono molto competitiva’”.
“Devo ringraziare mia madre per il giocatore che sono oggi, perché sul campo da basket devi portare le cose che impari nella vita quotidiana. Preferisco passare un pallone così un compagno è felice ed essere un buon compagno di squadra, così posso aiutare la squadra a vincere. E’ ciò che mi ha insegnato la mia famiglia” aggiunge il cestista spagnolo.
“Mia mamma è una forza della natura. La porto sempre ad ogni partita – racconta Kerri, che lei stessa ha due figli – Voglio il suo cuore, la sua tenacia, il suo impegno a vincere ad ogni costo. Sono cose che penso di avere”.
La madre di Kerri le è stata accanto anche nei momenti duri, come quando prima delle Olimpiadi di Sydney nel 2000 le trovarono un livello sospetto di testosterone. Ma dopo nuovi test, risultò che Kerri non aveva assunto nessuna sostanza e continuò i Giochi Olimpici.
E riguardo alla sua esperienza di mamma dice “Se potessi essere la madre dei miei figli come la mia è stata per me, sarei una mamma fantastica. Voglio essere una leonessa per i miei figli”.