Il tumore ovarico può essere considerato un vero e proprio “cancro killer” in Europa. Le statistiche parlano chiaro: ogni giorno nel nostro continente almeno 500 persone muoiono ogni giorno per questa patologia. E in Italia sono 5mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno. I dati sulla sopravvivenza poi, sono ancora più desolanti: essa a cinque anni è raggiungibile solo dal 37% delle pazienti.
Uno dei dati più preoccupanti è quello che riguarda l’informazione in merito a questa malattia: la maggioranza delle donne italiane infatti non conosce questo tipo di tumore o lo confonde con quello concernente l’utero. A livello medico, le maggiori speranze di sopravvivenza sono legate all’impiego di terapie anti-angiogeniche che, impedendo di fatto lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, e quindi la vascolarizzazione del tumore hanno mostrato di essere in grado di potenziare l’efficacia delle terapie standard.

E’ su questi fattori che l’Onlus ed i ricercatori vogliono puntare. Una corretta informazione, prima di tutto. Essa può essere in grado di rendere consapevoli le donne e quindi portare ad una diagnosi precoce se al primo mostrarsi dei sintomi le stesse fossero spinte a parlarne con il proprio medico o il proprio ginecologo.
Tra le proposte vi è anche quella dell’istituzione di una giornata nazionale dedicata: una simile iniziativa potrebbe portare la giusta attenzione sul tema.
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