Ogni giorno vedo centinaia di persone, vanno, vengono, tornano. Alcune persone entrano in negozio, scelgono, pagano e se ne vanno, altre gironzolano a lungo in cerca di un regalino adatto per qualcuno e solitamente lo trovano. Abbiamo molteplici articoli, ma alcuni clienti hanno delle idee ben precise ma un po’ insolite, ecco le richieste di questi giorni:
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Vita da commessa: per 10 centesimi
Vita da commessa : turni di lavoro
Se sei un’addetta alla vendita, nome corretto della commessa, i turni dovresti saperli almeno con due settimane di anticipo, lo dice la legge. Succede? Certo che no. Al massimo li sai la settimana prima, se ti va bene. Continua a leggere
Vita da commessa : Domenica è sempre domenica
Sono molti anni che lavoro e per più di 20 anni la domenica è stata un giorno festivo, un giorno dedicato al riposo, alle gite, alla famiglia. Da cinque anni non è più così, la domenica per noi è giorno lavorativo. Nonostante sia così da tempo, questa cosa non sono ancora riuscita a metabolizzarla, a digerirla, ad accettarla, quando sono di turno la domenica e devo passare tutta la giornata in negozio, sono di malumore, ma di brutto.
Mi gira per ore una canzoncina in testa: Dammi una lametta che mi taglio le vene…
Non è un buon segno, vero?
Vedere le famiglie a passeggio in galleria con amici e parenti, che ridono, che se la raccontano, mi rende ancor più triste.
Da bambina ero abituata a questa cosa, mia mamma era infermiera, mio papà turnista, quindi capitava spesso che la domenica uno dei miei genitori non ci fosse, se non addirittura tutti e due. Mi sarebbe piaciuto non riproporre questa dinamica nella mia famiglia e per più di vent’anni ci siam riusciti, ma non ora.
Vorremmo ritrovare la domenica come giorno della famiglia, ma nonostante i vari sforzi, siamo ancora qui a smazzarci la domenica chiusi all’interno di un negozio e la canzoncina nella mia testa si ripete all’infinito.
Notate nella foto come la persone agiscano da pecoroni. Uno lascia il carrello sul marciapiede accanto al muro e tutti gli altri, per non fare tre metri a piedi, vi agganciano il loro, invadendo la strada, obbligando le macchine ad invadere la corsia opposta.
Notare che dietro l’angolo c’è la tettoia attrezzata dove riporre i carrelli.
Vita da commessa: che lapsus!!!!
Biglietti natalizi
Entra una cliente e mi cerca i biglietti portasoldi natalizi, li vede ed esclama:
– Ma che belli, davvero bellissimi.
Ne sceglie qualcuno e se ne va soddisfatta.
Entra un’altra cliente, mi cerca lo stesso tipo di biglietto, li vede e con fare scocciato dice:
– Oh, ma sempre i soliti.
Se ne va senza salutare.
A parte il fatto che ogni anno i biglietti cambiano soggetto, colori, sfondi, frasi e quest’anno ce ne sono di davvero particolari, ma che necessità c’è di fare così?
Direi che ce n’è per tutti i gusti e se non trovi un biglietto adatto o che ti piace, il problema è tuo.
Vita da commessa: La pazienza è la virtù dei….
Nonna e nipote in negozio, acquistano un cerchietto di Halloween e uno scheletro, li metto nel sacchetto piccolo. Acquistano un altro scheletro, il bimbo, di 5 anni, vuole metterlo nel sacchetto ma non riesce, tira fuori tutto e domanda alla nonna:
– “Nonna come ha fatto la signora a mettere tutto in questo sacchetto piccolo?”
– “Con la pazienza L., perchè la pazienza è la virtù dei….”
– “Romani…”, dice il piccolo.
Io la signora siamo scoppiate a ridere.
I bimbi sono adorabili
Vita da commessa: Posso entrare?
Come ogni mattina,dopo aver lavato il pavimento inizio a spolverare ovunque, (la polvere è maledetta, non fai in tempo a toglierla che si riposa), sento una presenza accanto a me, mi giro, una signora mi si avvicina pian piano, tutta timida mi chiede:
“E’ entrata libera?”
“Certo signora, ovunque è entrata libera”, rispondo io.
“Ah, davvero?”, dice lei.
Succede molto spesso che le persone, soprattutto di una certa età, ma anche alcune giovani, mi chiedano il permesso di poter guardare, di poter entrare, perchè si fanno certi problemi? Noi siamo aperti per quello, proprio perchè le persone entrino, guardino e questo non comporta alcun obbligo d’acquisto.
Forse una volta quando si entrava in un negozio eri obbligato ad acquistare? Qualcuno mi illumini.
Vita da commessa: parola d’ordine..sorridi e sii sempre gentile

sempre disponibile, sempre sorridente, sempre educata, sempre paziente, sempre veloce, sempre pronta a ridere anche alla battuta più stupida per non offendere il cliente e molte altre cose che iniziano con sempre.
Ci son giorni in cui la tua vita privata, i tuoi problemi, le tue preoccupazioni, non ti permettono di essere brillante, di sorridere, non ti permettono di fingere con naturalezza e allora cosa succede?
Succede che i clienti se ne vanno spazientiti ed entrano in un altro negozio, fanno presente alla commessa di questo negozio che la commessa del negozio in cui sono entrati poco prima è proprio da evitare, è maleducata perchè non li ha serviti con prontezza ed è pure imbronciata e non si può e bla bla bla…
Ma tu sai che quella commessa poche settimana fa ha perso la mamma dopo lunga malattia e sai anche che pochi giorni fa le hanno comunicato che il negozio in cui lavora sta per chiudere e lei resterà senza lavoro, magari non ha voglia di clienti che quando entrano non salutano nemmeno e ti si rivolgono con fare indisponente, magari non ha più voglia di sopportare clienti maleducati, magari è stanca di essere trattata come una serva da certi individui, magari ha esaurito la pazienza verso il prossimo che non la merita.
Tu sai e la difendi ed te ne esci con una frase: “Poverina, ha appena perso la mamma”, sperando nella loro comprensione e ti senti dare una risposta sconcertante: “E chi se ne frega, io volevo un portafoglio”.
Beh, una parolaccia mi stava scappando. ma non si può, però l’ho pensata.
Vita da commessa: incontri
Mi capita spesso di vedere “amici” che si incontrano dopo molto tempo, partono a raffica i baci, gli abbracci, le domande e le risposte, i saluti, i convenevoli, scorgi dai modi di fare gli affetti sinceri e non, partono occhiate e occhiatacce, mezzi sorrisi…..
Pochi minuti fa due giovani coppie si sono incontrate di fronte al mio negozio, sono tutti ciao ciao, bacini, bacetti, mi sembravi tu, si sono io, che bello incontrarvi, dovremmo vederci più spesso, sei rientrata al lavoro…ecc…
Una di loro dice:
Ma dove avete lasciato il bambino?
L’altra:
Dai nonni, sai, abbiamo bisogno di un po’ di privacy….
Quando un termine viene usato in maniera impropria!!!! Siamo così ossessionati dalla privacy che ormai qualsiasi cosa lo diventa!!!
Da Wikipedia:
La privacy, termine inglese equivalente a riservatezza o privatezza, è appunto il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata.