Problemi di fede

Settimana scorsa ho letto un vecchio post di Lucy, Di fede e dintorni. Mi sono soffermata a riflettere. Ci ho pensato tutto il giorno. Oggi dico la mia.frase angelo Io sono stata una bambina che ha frequentato molto la Chiesa. Andavo a catechismo tutti i sabati pomeriggio, a Messa tutte le domeniche. Avrei voluto tanto fare la chierichetta, ma al tempo le femmine non potevano farlo, era vietato. Mi piaceva portare le offerte durante la cerimonia, lo facevo con passione e anche leggere le preghiere dei fedeli.

Una volta cresciuta ho continuato il mio percorso, Messa tutte le domeniche, leggevo le letture sul pulpito, dicevo il rosario ogni giorno, studiavo la Bibbia grazie anche alle trasmissioni di Anna Maria Cenci che ascoltavo a Radio Maria. Mi sentivo protetta, sentivo che Dio era con me e mi aiutava.

Un giorno sono andata a Messa con mio figlio, era piccolo, aveva sei o sette mesi, era bravo, altrimenti non l’avrei portato, ma quando le persone cantavano, anche lui lo faceva. Il prete indispettito, mi ha invitato ad uscire dalla Chiesa, al microfono. Sono rimasta pietrificata. Nessuno ha fatto niente, nessuno ha detto niente. Il prete ha aspettato finchè sono uscita con il mio bambino prima di riprendere l’Omelia. Mai mi son sentita così umiliata. E per fortuna che Gesù diceva: Lasciate che i bambini vengano a me. Ho fatto un esposto al Parroco, che mi ha detto di portar pazienza perchè quel prete era anziano. Non mi sono arresa, ho cambiato Chiesa.

Anni dopo ci son tornata in quella Parrocchia e ho fatto frequentare lì il catechismo a mio figlio, ma il vecchio prete non c’era più.

Nella nuova parrocchia trovo un prete davvero comunicativo. Fa delle Omelie che ti entrano nel cuore, che ti danno speranza, che infondono pace. Un giorno questo prete viene arrestato per pedofilia, dopo pochi giorni si impicca in carcere. Veniamo poi a sapere che in  altri paesi aveva fatto lo stesso e l’avevano spostato. Non sospeso e allontanato, ma spostato. Vergogna. Delusione profondissima.

Com’è possibile che si nascondesse un mostro in lui? Da cosa si riconosce un mostro? Dio ci aveva avvisato: vengono in veste di pecore, ma sono lupi rapaci. Vacillo, ma non mollo.

Nel 2005 trovano un tumore bruttissimo a mia mamma, non  danno speranze, ma io prego, sicura che Dio mi ascolterà, che mia mamma guarirà, che non resterò senza di lei, non ora che andiamo un po’ d’accordo. Prego, prego, prego. Mia mamma muore nel giro di due mesi. Io entro in una disperazione assoluta. Mi arrabbio con Dio. Mi sento abbandonata.

La frase che Dio manda le pene in base alle tue forze è una cavolata. Io cado, striscio, non riesco a rialzarmi e non torno più quella di prima. Il dolore mi ha segnato, mi ha cambiato. Non riesco più ad avere speranza nel futuro, a fare programmi a lungo termine, a gioire anche delle piccole cose, la parte migliore di me sembra essersene andata, la parte più spensierata.

Passano gli anni, faccio un po’ pace con Dio. Mi trovano un tumore e restiamo senza lavoro per un intero anno. Tutto insieme. E’ troppo. Basta.

Nel 2012 MrD ha un bruttissimo incidente, ne parlai QUI e QUI, ne esce con un polso rotto. Sembra un miracolo. Dopo qualche giorno mal di testa lancinanti fanno sospettare qualcosa di peggio. Così è. Un’ematoma esteso preme sulle vertebre cervicali. Una cosa strana, dicono i medici, che si presenta quando ci sono lesioni cervicali, che lui non ha. Non capiscono come sia possibile, allargano le braccia. Tutto si risolve per il meglio. Rifaccio pace con Dio.

Capisco che forse il mio rapporto con Dio è un po’ immaturo, in me si affollano molte domande. Ad alcune ho trovato risposte, le mie, ad altre no.

Se Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, perchè ci ha fatto così male? E non tiratemi in ballo il libero arbitrio che ha rovinato tutto, già da tempi che furuno.

Dio ha delle preferenze? Perchè alcuni dicono: Il Signore ha ascoltato le miei preghiere. Le mie forse valgono meno?E quelle di una mamma che prega per il suo bimbo, perchè non vengono ascoltate?

So che il nostro corpo è imperfetto, che ci ammaliamo, che muoriamo, che nulla può fare Dio se il tuo destino è segnato. Non credo che Dio possa fore molto per noi. Non credo nemmeno che Dio possa dare sofferenze a coloro che ama di più. E’ un concetto insopportabile per me. Si, vabbè l’ha fatto con Gesù. Ha donato il suo figlio prediletto e l’ha immolato per i nostri peccati, ma una volta basta, dai.

Non credo molto nell’istituzione della Chiesa, sono uomini, come tali sbagliano e lo fanno spesso. Rappresentano poco Dio e anche male. Papa Francesco per ora si salva ai miei miseri occhi, sembra che possa fare qualcosa di buono per questa Chiesa malata, sempre che glielo lascino fare.

Non mi sento protetta da Dio, mi sento spesso abbandonata in questo mondo pieno di brutture, in balia delle tempeste. A volte credo che Dio sia stato inventato per aiutare a sopportare psicologicamente tutto il male di questo mondo. Senza qualcuno a cui rivolgersi nei momenti difficili o con cui prendersela sarebbe ancora più difficile.

Com’è il vostro rapporto con Dio, con la religione, con la Chiesa?

19 pensieri su “Problemi di fede

  1. Francesca

    Quando hanno diagnosticato un cancro ai polmoni in fase terminale al mio papà putativo la prima cosa che mi è venuta istintiva fare è chiedere un miracolo. Recitavo il Rosario tutti i giorni, ho costretto mio marito a pellegrinaggi portando piantine di rose alla Madonnina, ho fatto fioretti, mi sono arrabbiata con il Signore, sono arrivata addirittura a ricattarlo! Poi un giorno comprando un dvd a mio figlio il grande ebbi l’istinto di comprare il dvd della Passione di Mel gibson. Non credo di essermi mai immedesimata tanto in un film così crudo e violento per certi versi. Ho immaginato che al posto di Gesù sotto il peso della croce ci fosse il mio papà. Vessato dalla tentazione di credere di essere solo, colpito a sangue da un tumore che gli stava mangiando il corpo, che lo stava divorando, e tutti intorno impotenti ma con il diavolo sempre in agguato ad aspettare una mossa falsa per vederlo cadere, per vederlo vacillare nella sua fede. Ed ho pensato che nei momenti difficili siamo noi che dobbiamo costringere Dio ad essere presente nella nostra vita perchè noi uomini abbiamo il potere di trasformare le cose e affidarci a Dio non fa che permettere al Signore di agire nella nostra vita, nel nostro piccolo, perchè è lì che avvengono i miracoli, non altrove. Non fuori, ma nel nostro cuore. Così ho pensato che la tentazione più grande è quella di pensare ad un Dio self-service in cui sia sempre pronto ad esaudire ogni nostro desiderio. Ma ho capito che non è così che funziona. Dio ha bisogno di noi , dell’uomo per poter agire e non è un super-eroe come spiderman, o superman, o gli invincibili perchè i veri eroi siamo noi. Mio padre nella sua immensa fede è riuscito a trasformare la malattia in una “carezza di Dio” contento di poter offrire quel suo dolore al Signore tanto da rendere quella malattia una benedizione. So che può sembrare assurdo ma grazie a questo suo modo di affrontare la malattia ci ha donato la serenità per accompagnarlo alla morte, tra i suoi affetti sicuro che tutto quello che stava vivendo avesse un senso. Ad oggi anche io tante volte mi chiedo, impreco, mi arrabbio, mi stupisco e grido “Signore dove sei?” ma ho sempre la consapevolezza che la battaglia più grande e la forza più grande la acquisisco nella preghiera quando rimetto tutto nelle Sue mani anche quando non ho voglia, quando non capisco, quando mi sento abbandonata e sola. Credo che la cultura che ci circonda faccia di tutto per farci credere di avere grande potere e di poter fare a meno di tutti in primis di Dio ma credo che si abbia davvero potere quando si riconosce la propria forza e la propria debolezza e non affidandosi o delegando a qualcun’altro la nostra vita ma sapere che possiamo trasformare la realtà non nei grandi miracoli ma nel piccolo quotidiano. Ci sono cose che non mi spiego e cose che so che non riuscirò mai a spiegarmi ma so anche che la vita vista con gli occhi dell’Amore è una vita molto più bella ed anche la morte, nella sua straziante eco, nella nostalgia che lascia, nel vuoto che attanaglia se vissuta come una vittoria e non come una sconfitta è meno pesante. La morte l’ha voluta il diavolo, Gesù è sceso per dirci ” E’ vero, morirete, ma non vi preoccupate perchè non finisce qui”…Ed io voglio credere che un domani riabbraccerò i miei amori e continueremo quello che siamo oggi, la nostra famiglia meravigliosa in cui la quotidianità è il nostro campo di battaglia.
    Grazie per aver dato a noi la possibilità di parlare di qualcosa di così intimo e personale. Sono le persone che possono affogare il male in un mare di bene! Un abbraccio

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  2. speranzah

    Per me la fede è un cammino. A volte bello e facile e a volte pieno di dubbi, tradimenti, ripensamenti. Credo che tutti abbiamo avuto, in un modo o in un altro le esperienze che hai avuto tu. Quante volte ho pregato per aver un figlio, quante promesse! Ho avuto la possibilità di rimanere incinta due anni fa poco prima di Natale e il 24 dicembre abbiamo avuto la brutta notizia che si stava spegnendo. Ho urlato: perché Dio mi ha fatto questo, prima me lo ha dato e poi me lo ha tolto, alla vigilia di Natale! Quanto ha vacillato la mia fede in quei mesi! Poi, come sempre ho messo al centro di tutto Cristo. Morto, ma risorto. La mia fede parte da qui. L’essenza della fede è questa: un uomo, che è figlio di Dio umiliato e ammazzato come l’ultimo dei delinquenti. Risorto, vincendo la morte. Non ci ha ingannati, leggendo i vangeli non ci viene detto che saremmo risparmiati dalle sofferenze. Niente ci sarà risparmiato anche se abbiamo fede. Però da noi dipende affidarsi a lui. Non capisco tutto e a volte ho dubbi atroci. Non mi vanno certe cose sulla Chiesa, né quella presente, né quella passata. A volte mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fino a noi il messaggio di Cristo, con tutte le nefandezze che si sono succedute! Però ho deciso di perdonare prima me stessa per le mie mancanze e poi tutti gli altri. E’ un discorso lungo e impegnativo, che non finisce mai. Vorrei dire tante altre cose, ma il commento è già troppo lungo. Un abbraccio

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  3. Silvia Fanio

    Hai colto nel segno. Ho letto e pianto. Ho subito molti lutti, negli ultimi tre anni, uno più devastante dell’altro. Vicissitudini familiari molto pesanti.
    Sette mesi fa, dopo due soli mesi di matrimonio, mia sorella è rimasta vedova, incinta di nove settimane.
    Al di la dello shock devastante, devo ancora riprendermi, avrei voluto chiedere a Dio perché ha lasciato che accadesse una cosa così orribile, poi mi sono detta “no, non fare domande. Prega perché ci dia la forza di uscirne, di essere felici di nuovo.”
    E così, nonostante tutto, la mia fede è rimasta. Ero arrabbiata, delusa, perché sono successe cose troppo grosse, ma più mi arrabbiavo più stavo male.
    Ho imparato ad accettare, ad amare nonostante tutto, che la fede significa anche perdonare.
    No, io credo in Dio. Trovo che Papa Francesco sia una persona eccezionale, ma ci sono cose, nella chiesa, che mi hanno disgustata.
    Ciò che ha salvato la mia fede è il ricordarmi che siamo tutti esseri umani, preti e suore compresi.
    Non sono una brava cristiana. A volte salto messa, come tutti sono fallace.
    Però ho sempre creduto. Ci credo anche ora. Ho perso quel tipo di fede che avevo da bambina, sono un po’ disillusa. Ma a ben guardare il Signore ci da piccoli segni. Se apriamo i nostri occhi li vediamo.
    Perciò porto il mio bambino in chiesa, cerco di crescerlo come una brava cristiana un po’ lavativa, ma cerco di passargli i valori che reggono la mia vita.
    Amatevi gli uni gli altri.
    Può sembrare difficile, ma ci si può riuscire.

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    1. Sempre Mamma Autore articolo

      Perdere una persona a cui si vuole bene ci mette sempre a dura prova. Ammiro chi trova conforto e aiuto nella fede e si risolleva. Voglio precisare che per me fede e Chiesa cattolica non vanno a braccetto

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  4. francygucci

    Carissima argomento non semplice da affrontare quello di questo tuo post di oggi.
    Anch’io da piccola andavo a catechismo tutti i mercoledì ma andavo perchè si doveva andare, perchè così incontravo i miei amici e mi divertivo con loro. Ho sempre studiato dalle suore salesiane dall’asilo alle superiori compresi, ho studiato la Bibbia con una bravissima insegnante di religione ma la studiavo perchè mi piaceva come la spiegava con dovizia di particolari. Andavo a Messa perchè mi ci portavano la domenica, non perchè a me piaceva andare. Ho sempre creduto che ci fosse qualcuno lì sopra che ci guardasse e aiutasse, punto.
    Come ognuna di noi ho incontrato difficoltà e subito lutti nella mia vita. Sono stata arrabbiata per la dipartita di mia mamma a soli 58 anni e quella della mia cucciola 2 anni fa dopo soli 40 gg di vita, la mia esperienza la sai..
    Adesso mi piace tanto il prete che abbiamo, una persona di vecchi tempi, molto ancorato alle tradizioni, fa omelie di poche parole ma profonde e che colpiscono il cuore. Mi piace che vada spesso a scuola dal mio bimbo a parlare di vari argomenti. Mi è stato molto vicino ultimamente e ogni volta che mi vede mi saluta con un bellissimo sorriso. Questo ha fatto sì che frequentassimo di più la Messa ma non siamo di certo persone che vanno a Messa tutte le domeniche.
    Insomma ho un rapporto un pò strano..
    Buona notte
    Francy

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  5. Claudia

    Io la vivo esattamente come te. Da piccola mi piaceva andare a messa, recitavo le preghiere ogni sera. Credevo. Poi ho cominciato a sentire tutti gli orrori che succedevano nel mondo e ho cominciato a farmi domande. Come posso credere che esiste un Dio, che e’ un Dio buono, quando permette che nel mondo succedano cosi tante tragedie? E quando questo Dio buono ha deciso di strapparmi il mio papa’, quando avevo solo 18 anni, allora li proprio non sono piu’ riuscita a credere. Come ha potuto togliere una persona cosi splendida al mondo, lasciando madre, moglie e 3 figli di cui uno di soli 7 anni?

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    1. Sempre Mamma Autore articolo

      Nei momenti più neri ho pensato che Dio non eistesse proprio, che fosse solo un’invenzione per giustificare la morte, la sofferenza, le ingiustizie e tutto il male che c’è nel mondo. Molti di noi danno la colpa al diavolo per ogni tentazione, per ogni caduta, per tutto ciò che va male, a volte danno la colpa a Dio. dare colpe agli altri rende la vita più sopportabile. Capisco che la gente ha bisogno di far parte di qualcosa e la religione accomuna molto. Noi umani siamo istintivamente portati a far parte di un gruppo, che sia religioso o sportivo, poco importa.
      Io credo nell’esistenza di Dio, anche perchè non mi so spiegare tutta la bellezza della natura che abbiamo intorno a noi, della perfezione del mondo animale e da come dall’unione di un uvolo e da un semino, possa nascere la vita che si perpretra da millenni a questa parte.

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  6. drusilladeserto

    La fede è un tema molto difficile e complicato, almeno per me!
    Posso dire con certezza che credo in Dio ma non sempre nella Chiesa. Quest’anno in Italia sto insegnando ai miei figli ad andare in Chiesa ogni domenica, ad apprezzare il suono delle campane che annunciano la Messa, cerco di avvicinarli alla religione ma non sono una “fanatica” e fatico a trasmettere concetti della Chiesa nei quali non mi ritrovo.

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  7. Sabina California

    Avevo letto anch’io il post di Lucy qualche settimana fa e anche a me aveva fatto pensare… e sono tanto difficili da affrontare le cose che scrivi perchè sono molto simili a quelle che ho vissuto anch’io: Chiesa, catechismo, sacramenti tutti, fedele e devota fino all’adolescenza… poi dubbi… poi ritorno dopo aver incontrato chi era un sacerdote più preoccupato per il bene dei più bisognosi in tutti i termini… e poi l’espatrio che mi ha portato ad un isolamento, anche dalla Chiesa. Andare a messa a San Francisco non è la stessa cosa: e sentire ripetere a vanvera preghiere ed invocazioni, in una lingua che non è nemmeno la mia, mi ha estraniata totalmente dal contesto e me lo ha mostrato da fuori… mi ha fatto paura e non ci sono tornata. Ora coltivo la fede dentro di me e credo che risposta a molte delle mie domande non ci sia: è proprio solo una questione di fede… mi sa

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      1. Sabina California

        Non so… invece a me sembra che avere fede sia la cosa più semplice perchè naturale… e mi riferisco ad una fede coltivata dentro di me, ad un anelito di speranza e di credo in qualcosa di più grande, che sicuramente per me esula dalla Chiesa e dal potere terreno di questa realtà fondata dall’uomo.

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